viernes, 4 de enero de 2008

El Cerro Rico de Potosí


Potosí, la cittá piú alta del mondo, 3.967 sul livello del mare. Ma, ahimé, questa non é l'unica ragione per cui questo posto é famoso.. Non so se ne avete mai sentito parlare, eppure la ricchezza europea dei nostri giorni dipende anche da quello che é successo qua cinque secoli fa, e che, purtroppo, continua a succedere.


Potosí, con l'arrivo della colonizzazione spagnola, si convertí in breve tempo nella miniera d'argento piú grande del mondo, in grado di far prosperare i mercati europei e in grado di affamare, sfruttare e uccidere 9 milioni di indios in un paio di secoli.

Il famoso "Cerro Rico" (la montagna che tutt'ora sovrasta la cittá) conteneva quantitá d'argento fino ad allora inimmaginabili, le miniere d'argento del vecchio mondo vennero dismesse ed in breve tempo tutta la produzione del tempo si concentró da queste parti. Gli schiavi erano gli indios che popolavano da sempre queste terre, conoscevano l'argento, ma il suo uso era limitato a funzioni religiose, mai l'avevano estratto per arricchirsi, semplicemente non ne avevano bisogno... il denaro non esisteva e nemmeno le miniere. Altri schiavi vennero portati dall'Africa, erano piú deboli degli Indios nativi, non sopportavano l'altura e non masticavano coca, fu un altro massacro.


I minatori a Potosí sono adesso 24000, con una guida (ex minatore) siamo entrati dentro la mina per tre ore, dopo un'ora si ha giá voglia di uscire.. gli spazi sono angusti, la pancia del monte é un labirinto in cui é facilissimo perdersi e ai lati delle "stradine" sotterranee si aprono vere e proprie voragini che sono vene gia' finite e in cui in un attimo si puo' scivolare..

La morte é costantemente presente quaggiú e i minatori lo tengono in conto senza preoccuparsene troppo, d'alronde sanno che possono morire ogni giorno che entrano, oppure a 35/40 anni di silicosi. La rassegnazione é un sentimento palpabile, stanno in mina fino a 24 ore di fila, masticando foglie di coca, fumando e bevendo alcool puro (96 gradi.. e non sto scherzando), dicono che la salute del proprio fegato non li preoccupa troppo, sará un altro male a portarli via..


I minatori sono organizzati in cooperative, ma non son riuscito a capirne bene la funzione.. Generalmente il minatore qua lavora per se stesso, entra in miniera alla ricerca di una vena, le spese saranno tutte a suo carico finché non l'avrá trovata (esplosivo, coca, alcool e attrezzi vari), le protezioni costano troppo per i minatori poveri, nessuno di loro indossa mascherine o guanti..

se sará fotunato e la vena sará abbastanza grossa potrá assumere altri minatori alle proprie dipendenze, ma questo non implica la fine del suo lavoro sotto terra..

Il Cerro di Potosí é ormai sventrato, la montagna alta 5100 m é ora scesa a 4800m, dicono che fra 12 anni non ci sará piú niente e Potosí diventerá una cittá fantasma come tante altre.. Per ora si continua ad estrarre piombo, rame, zinco, stagno ed altri minerali; l'argento é ormai rarissimo, gli spagnoli estraevano solo quello..


Nel libro "Le vene aperte dell'America Latina", Galeano spiega molto meglio di me la storia del Cerro Rico e di Potosí, gran bel libro..

2 comentarios:

Unknown dijo...
Este comentario ha sido eliminado por el autor.
Anónimo dijo...

che meraviglia , complimenti per le fotografie sono un po gelosa del viaggio di mariangela!!!!