sábado, 22 de diciembre de 2007

APOYA BOLIVIA

Buon Natale a tutti, buone feste, buone mangiate, buone sbronze ecc. ecc.
Vi voglio bene!!
Per tutti quelli che hanno giá ricevuto la mail di APOYABOLIVIA , per favore firmatela e giratela a tutti i vostri contatti!!!
Per chi non sa di cosa si tratti.. vi spiego brevemente.. stiamo iniziando una catena di email per raccogliere firme in favore della nuova Costituzione boliviana, con l'intenzione di girarle poi direttamente al governo boliviano in segno di solidarietá, il testo della mail e' disponibile per tutti al sito http://apoyabolivia.spaces.live.com/ , e' possibile copiarlo in una mail e mandarlo dopo averlo firmato, e' disponibile, per ora, in tre lingue (italiano, spagnolo e inglese), stiamo aspettando le traduzioni in francese, svedese, e tedesco poi forse anche altre.. insomma speriamo che l'iniziativa riesca.
Buon Anno belli io me ne vado in viaggio di nuovo, vi lascio un bel video

http://es.youtube.com/watch?v=gml_SNJFoBw&feature=related

domingo, 16 de diciembre de 2007

Eduardo Galeano



Ho scoperto Galeano, sto leggendo "Patas arriba" (A testa in giu'). Gran bel libro penso ne leggero' altri. Vi butto giu' un po' di informazioni prese da wikipedia.

Domenica triste.. ha diluviato tutto il giorno e ormai c'é voglia di andar via da Santa Cruz, il 22 si parte per Trinidad.. lookin'forward..


Un abbraccio a tutti

L'utopia sta all'orizzonte. Mi avvicino di due passi, lei si allontana di due passi. Faccio dieci passi e l'orizzonte si allontana di dieci passi. Per quanto cammini, non la raggiungerò mai. A cosa serve l'utopia? A questo: serve a camminare.

Eduardo Hughes Galeano (Montevideo, 3 settembre 1940) è un giornalista e scrittore uruguaiano i cui libri sono stati tradotti in molte lingue. Le sue opere trascendono i generi canonici in quanto combinano documentazione, narrazione, giornalismo, analisi politica e storia. L'autore stesso non si riconosce quale storico, dicendo: "Sono uno scrittore ossessionato dal ricordo, soprattutto dal ricordo del passato dell'America e, in particolare, dell'America Latina, terra amatissima condannata all'amnesia".

Le vene aperte dell'America Latina (Las venas abiertas de América Latina) è in modo indiscusso l'opera più nota di Galeano, una poderosa accusa dello sfruttamento dell'America Latina da parte di poteri stranieri a partire dal XV secolo ai giorni nostri.
Memoria del fuoco (Memoria del fuego) è un racconto in tre parti (Genesi, Facce e maschere, Il secolo del vento) della soria dell'America del Nord e del Sud. I personaggi sono figure storiche: generali, artisti, rivoluzionari, lavoratori, conquistatori e conquistati che vengono ritratti in brevi episodi che riflettono la storia coloniale del continente. Comincia con i miti precolombiani della crazione e finisce nel 1986.
Memoria del fuoco (Memoria del fuego) fu ampiamente elogiato dai critici letterari. Galeano fu paragonato a John Dos Passos e a Gabriel García Márquez. Ronald Wright scrisse sul Times Literary Supplement: "I grandi scrittori... dissolvono i vecchi generi per fondarne di nuovi. Questa trilogia di uno degli scrittori più coraggiosi e raffinati dell'America latina è di difficile classificazione".
Galeano è anche un appassionato tifoso di calcio: "Splendori e miserie del gioco del calcio" (1997) è un'analisi della storia di questo sport. Galeano lo paragona a una recita teatrale e a una guerra; critica il patto scellerato con le multinazionali e attacca gli intellettuali di sinistra che rifiutano, per ragioni ideologiche, il gioco e il suo fascino nei confronti delle masse.

Il libro degli abbracci (2005) (El libro de los abrazos)
Le labbra del tempo (2004) (Bocas del Tiempo)
Un incerto stato di grazia (con Sebastião Salgado e Fred Ritchin (2002) (An Uncertain Grace)
Memoria del fuoco (2001) (Memoria del Fuego)
A testa in giù (1999) (Upside Down: A Primer for the Looking-Glass World)
Parole in cammino (1998) (Las palabras andantes)
Splendori e miserie del gioco del calcio (1997) (El fútbol a sol y sombra)
Vagamundo (1992)
La conquista che non scoprì l'America (1992) (El Tigre Azul y Otros Articulos)
Giorni e notti di amore e di guerra (1987) (Dias y noches de amor y de guerra)
Le vene aperte dell'America latina (1970) (Las venas abiertas de America Latina)

martes, 11 de diciembre de 2007

Poesia poesiola...

"La fabbrica del verso"


Alla fabbrica del verso

tutto é calmo, tutto é spento,

son rimasti i fogli bianchi

e la polvere degli anni

sopra gli sgabelli.


I cervelli son fuggiti verso nord,

verso nord,

I cervelli son fuggiti verso nord.


Le candele hanno giá pianto

lacrime di dura cera

ed i libri ormai sgualciti

se li mangiano gli insetti.


Scricchiolan piccole fauci

ignorate dal silenzio.


Alla fabbrica del verso

tutto é spento, tutto é calmo,

l'orologio cieco

batte a vuoto il tempo.

jueves, 6 de diciembre de 2007

Santa Cruz







Eccoci qua!!! Allora allora che vi racconto?? In realta’ non ho molto da raccontare, siamo in fase di stasi... sto sperimentando la routine boliviana.. ayay che tristezza, ma come te ne vai in viaggio e ti ritrovi a fare le cose che facevi qua.. ebbene si’... sveglia e caffe’ barba e bide’.. non proprio, ma quasi. E’ iniziato il volontariato a Santa Cruz, Bolivia, nella Fondazione Noel Kempff Mercado, fondazione che cura la salvagurdia della flora e della fauna dell’omonimo Parco Nazionale nella selva boliviana.
Almeno mi ci avessero mandato nella selva.. sono in ufficio davanti a un computer aaaaahhh shit... again...
A parte gli scherzi non va poi cosi’ male, il lavoro e’ anche interessante, ho appena finito di tradurre il sito internet in inglese e un altro progetto sulla Paraba Azul un pappagallo in via d’estinzione. Gli orari son molto flessibili, tipo che ci presentiamo in ufficio quando vogliamo, generalmente alle 9 e facciamo colazione fino alle 9.30 mentre gli altri sgobbano gia’ da un’ora, ma tanto non siamo pagati e a dire il vero non e’ che abbiano troppo lavoro da darci... in effetti noi eravamo venuti qui per andare a lavorare nel parco, solo che ci son stati dei problemi, e non chiedetemi quali perche’ ancora non l’ho capito bene e forse neanche loro..sta di fatto che siamo fermi qua e in fondo va anche bene riposarsi un po’, perche’ qua c’e’ tutto, la cucina, una camera enorme con bagno e televisione, internet, tutto gratis. Insomma ci stanno trattando di lusso.
La citta’ non e’ il massimo, e’ molto piu’ ordinata e pulita rispetto a La Paz e molto meno movimentata. E’ la capitale della regione piu’ ricca di tutto il Bolivia, con una forte spinta autonomista... non so se avete sentito i casini che son successi da poco con la Costituente e l’approvazione della nuova costituzione.
In pratica l’Assemblea Costituente si e’ riunita piu’ o meno una settimana fa e ha approvato la riforma della Costituzione Boliviana, (simile per molti aspetti alla nuova Costituzione venezuelana, bocciata per una manciata di voti dal referendum di avant’ieri). Si e’ riunita asserragliata e protetta da militari facendo nascere manifestazioni di protesta per le strade di Sucre, c’e’ stato un gran casino e quattro morti e non e’ stato per niente facile ottenere informazioni obbiettive su quello che stava succedendo. Sei dipartimenti su nove si sono opposti con manifestazioni e scioperi, dichiarando incostituzionale l’operato della costituente. A Santa Cruz tutti i tg e i giornali che abbiamo visto erano regionali e estremamente contrari a Morales; l’hanno definito assassino, dittatore, le strade son piene di scritte che minacciano di morte il presidente, son stati indetti scioperi, insomma c’e’ stata un bel po’ di tensione.
Questi sono piu’ o meno i fatti, che possono essere soggetti a mille interpretazioni, com’e’ normale che sia. Personalmente credo che i punti fondamentali della riforma siano validi, la maniera in cui si e’ riunita l’assemblea costituente resta comunque vergognosa.
Morales vuole nazionalizzare le principali risorse boliviane, costringendo cosi’ gli investitori stranieri e le grandi multinazionali del petrolio ad abbandonare il paese e permettendo al Bolivia di essere il primo beneficiario delle sue ricchezze, c’e’ un programma di ridistribuzione della ricchezza e la proprieta’ privata sara’ comunque tutelata dalla costituzione. L’istruzione obbligatoria fino alle scuole superiori (incluse), buoni destinati ai bambini per comprare i libri scolastici ed altri provvedimenti che a me sono sembrati ottimi, inoltre ci sara’ l’anno prossimo un referendum come in Venezuela per sapere se il popolo vuole le riforme o no.
E’ ovvio che se mai la costituzione dovesse passare ai fatti, ci vorra’ del tempo per vederne i risultati, com’e’ logico che sia in un paese povero che cerca di iniziare a stare in piedi con le proprie gambe.
Dall’altra parte ci sono le fazioni autonomiste fortemente contrarie ai provvedimenti (6 dipartimenti su 9), inoltre sembra che la Costituente si sia riunita e abbia approvato tutto senza che all’assemblea ci fossero i due terzi di presenza (cosa piuttosto grave!!), da qui e’ partita la protesta e anche dal fatto che Morales abbia tagliato fondi alle regioni per poter inserire una pensione destinata a tutti i boliviani superiori ai 60anni di eta’. Anche su questo io non avrei niente da dire, ma si sa molti non la pensano cosi’..soprattutto commercianti, imprenditori e investitori vari. Infatti sono proprio questi ultimi a mandare avanti le proteste e gli scioperi. E pur non essendo in maggioranza, fanno piu’ casino di un miliardo di poveri, la televisione li segue costantemente nella loro “lotta contro il terrorismo e la dittatura”, nelle interviste dove non si stancano di ripetere quanta liberta’ gli stia togliendo il governo, nei loro scioperi della fame in talleur ecc. A me iniziano a fare un po’ schifo, perche’ e’ abbastanza palese che l’unica cosa di cui hanno paura e’ quella di perdere i propri benefici e una parte delle loro ricchezze, della liberta’ del paese non gli interessa molto, ma della propria pure troppo, sarebbero ben disposti a sostenere un nuovo governo filo americano pur di mantenere il tenore di vita di sempre. Sembra di vedere la nostra lega nord, con un razzismo verso gli indios non cosi’ esplicito, ma comunque presente. Sospetto che non gli vada giu’ il fatto che sia proprio un indio a governarli e aspettassero un pretesto per “derrotarlo” come si dice qua, cioe’ farlo fuori dal governno.
Nel mentre una delegazione di oppositori all’assemblea e’ partita per gli stati uniti, per presentare denuncia all’ONU e’ all’OSA (Organizzazione degli stati americani), verranno accolti a braccia aperte!! Soprattutto da quest’ultima...
La situazione e’ ora un po’ piu’ tranquilla pero’ solo fino al 15 dicembre quando la costituzione verra’ approvata articolo per articolo; e’ possibile che la costitutuente approvi di nuovo tutto senza avere i due terzi e allora si che la cosa sarebbe davvero gravissima e il MAS (partito di governo) non avrebbe nessun argomento di difesa, visto che infrangerebbe l’attuale costituzione. i movimenti autonomi promettono proteste senza precedenti, penso ci sara’ un gran casino.
Questa la situazione, almeno quello che so, se ne sapete di piu’ potete scrivere qua o alla mia mail, cosi’ mi dite cosa arriva in Italia e se se ne parla, spero di non avervi annoiato ma e’ praticamente impossibile non interessarsi alla cosa stando qua.
Nel mentre sto continuando a suonare il charango che mi son comprato a La Paz e la chitarredda, vita tranquilla e a scrivere cosettine che mi vengono in mente... appena si va in escursione da qualche parte metto un po’ di foto.
Alla prossima cia'!!!

jueves, 8 de noviembre de 2007

E' morto Enzo Biagi: Partigiano e LIBERO giornalista


"La mia generazione trovava eccitante leggere un'edizione della Divina Commedia con le illustrazioni del Doré. Adesso sui muri c'è scritto " CULO BASSO BYE BYE ". Capisce che è un po' diverso?"





"Dopo tre apparizioni in video, qualunque coglione viene intervistato, dice la sua e anche quella degli altri."





"La democrazia è fragile, e a piantarci sopra troppe bandiere si sgretola."

domingo, 4 de noviembre de 2007

Victor Jara


Víctor Jara

Da Wikipedia


Cile
Genere
Musica popolare
Periodo attività
19591973


« Non mi spaventano le minacce,padroni della miseria:la stella della speranzacontinuerà ad esser nostra. »
(Vientos del Pueblo, 1973)
Víctor Lidio Jara Martínez, (Chillán, 28 settembre 1932 - Santiago del Cile, 16 settembre 1973), è stato un musicista, cantautore e regista teatrale cileno.
Proveniente da una famiglia contadina, è divenuto nel tempo un punto di riferimento internazionale della canzone di protesta e del cantautorato. È stato assassinato durante la repressione seguita al colpo di stato del generale Augusto Pinochet dell'11 settembre 1973, contro il governo democraticamente eletto di Salvador Allende.


Il cantautore

Víctor Jara è stato autore di indimenticabili canzoni. Fra queste, le più famose sono forse Plegaria a un labrador ("Preghiera ad un lavoratore"), Te recuerdo Amanda ("Ti ricordo Amanda") e Manifiesto ("Manifesto").
Dal 1966 al 1969 è direttore artistico del gruppo musicale Quilapayún. Fino al 1970 si esibisce come solista nel gruppo La peña de los Parra. È del 1966 il suo primo LP (Víctor Jara), pubblicato da Arena. Con la EMI-Odeón registra l'anno seguente gli LP Canciones folclóricas de América e Víctor Jara, entrambi con la collaborazione dei Quilapayún. Nel frattempo, riceve il premio della critica per la regia di Entretenimiento a Mr. Sloane ed il Disco d'Argento dell'etichetta Emi-Odeón. Con la canzone Plegaria a un labrador vince il primo premio del Primer festival de la nueva canción chilena e viaggia ad Helsinki per partecipare ad un meeting mondiale della gioventù per il Vietnam, per il quale registra Pongo en tus manos abiertas.
Nel 1970 partecipa alla Conversazione Internazionale di Teatro di Berlino e al Primo Congresso di Teatro Latinoamericano di Buenos Aires. Partecipa alla campagna elettorale di Unidad Popular e registra il disco Canto libre.
Viene nominato Ambasciatore Culturale dal Governo di Unidad Popular e nel 1971 mette musica, insieme a Celso Garrido Lecca, al balletto Los siete estados di Patricio Bunster, per il Balletto Nazionale del Cile. Insieme a Violeta Parra e agli Inti Illimani, entra nel Dipartimento de Comunicazione dell'Università Tecnica Statale. Con la casa Dicap pubblica il disco El derecho de vivir en paz, che gli vale il premio Laurel de oro per la migliore composizione dell'anno.
Tra il 1972 e il 1973, lavora come compositore per la Televisione Nazionale del Cile, investigando e raccogliendo testimonianze e contributi nel villaggio di Hermida de la Victoria. Da questo materiale, trarrà il suo disco La población. Visita l'URSS e Cuba, e dirige l'omaggio a Pablo Neruda per la vittoria del Premio Nobel.
I contadini di Ranquil lo invitano alla realizzazione di un'opera musicale che abbia per tema il loro territorio. Jara partecipa, inoltre, al lavoro volontario mobilitato per impedire la paralisi del paese che le forze reazionarie vogliono ottenere attraverso lo sciopero dei camionisti.
Nel 1973 torna a partecipare alla campagna elettorale per le elezioni del parlamento (sempre a favore dei candidati dell'Unidad Popular. In risposta ad un invito di Pablo Neruda, dirige un ciclo de programmi televisivi contro la guerra e il fascismo. Lavora a vari progetti musicali che non potrà condurre a termine, ma realizza la registrazione di Canto por travesura.


La morte

Jara fu, fino alla morte, un importante militante del Partido Comunista de Chile e membro del comité centrale delle Juventudes Comunistas de Chile. Oltre ad aver appoggiato politicamente il presidente cileno Salvador Allende, era stato attivo nell'ambito del movimento detto Nueva Canción Chilena. Il golpe del generale Augusto Pinochet contro il presidente Salvador Allende, che pose fine per molti anni alla democrazia in Cile, lo sorprende all'università. Viene preso prigioniero insieme a numerosi alunni e professori. Lo conducono allo Stadio Cile, trasformato in campo di concentramento, dove rimane prigioniero diversi giorni. Secondo alcune versioni, lo torturano a lungo, colpendogli le mani fino a rompergliele con il calcio di una pistola. Il 16 settembre lo finiscono a pistolettate. La vedova, Joan Jara, ha smentito che gli siano state strappate le unghie e altre torture alle quali si dice sia stato sottoposto. Joan Jara racconta testualmente:

« Siamo saliti al secondo piano, dove erano gli uffici amministrativi e, in un lungo corridoio, ho trovato il corpo di Víctor in una fila di una settantina di cadaveri. La maggior parte erano giovani e tutti mostravano segni di violenze e di ferite da proiettile. Quello di Víctor era il più contorto. Aveva i pantaloni attorcigliati alle caviglie, la camicia rimboccata, le mutande ridotte a strisce dalle coltellate, il petto nudo pieno di piccoli fori, con un’enorme ferita, una cavità, sul lato destro dell’addome, sul fianco. Le mani pendevano con una strana angolatura e distorte; la testa era piena di sangue e di ematomi. Aveva un’espressione di enorme forza, di sfida, gli occhi aperti. »
Dopo averlo ucciso, i militari cileni non solo proibiscono la vendita dei suoi dischi, ma ordinano la distruzione delle matrici.



¡Canto que mal me sales
cuando tengo que cantar espanto!
Espanto como el que vivo
como el que muero, espanto,
de verme entre tanto y tantos
momentos del infinito
en que el silencio y el grito
son las metas de este canto.
Lo que veo nunca vi.
Lo que he sentido y lo que siento
hará brotar el momento...
Estadio Chile (1973)


(Canto, che cattivo sapore hai
Quando devo cantar la paura!’
Paura come quella che vivo,
Come quella che muoio, paura.
Di vedermi fra tanti e tanti
momenti di infinito
in cui il silenzio e il grido
sono i fini di questo canto.
Quello che vedo non l’ho mai visto.
Ciò che ho sentito e che sento
Farà sbocciare il momento.)
(Testo scritto nello stadio di Santiago del Cile poco prima di essere ucciso)


Il riconoscimento dell'assassinio

Nel 1990, la "Comissione per la Verità e la Riconciliazione" stabilì che Víctor Jara fu giustiziato il 16 settembre del 1973 nello Stadio Cile e precipitato in una fratta nei dintorni del Cimitero Metropolitano, che si trova sulla "Carretera 5 Sur". Venne poi condotto ad una stanza mortuaria come N. N., per essere poi identificato dalla moglie. I resti di Jara giacciono al Cimitero Generale di Santiago.
Nel settembre del 2003, in occasione del trentesimo anniversario del golpe, il nome di Víctor Jara è stato posto allo Stadio Cile.

Laguna Miscanti - Vicuñas



Laguna Miñiques



Freedom


Deserto di Atacama


sábado, 3 de noviembre de 2007

A caballo vamos pal monte...



Mezzo Cile e poi.. La Paz...

Carissimi!!!... dove eravamo rimasti?? 2000 km piu' a sud.. hehe siamo in viaggio da quasi un mese e a dir la verita' non saprei nemmeno da dove iniziare a raccontare, percio' procediamo con ordine, pero' sparso e sparpagliato!!!
Ieri abbiamo lasciato il Cile, siamo gia' in Bolivia a La Paz, una citta' incasinatissima e ricca di colori, ho l'impressione che rimarremo qua un po' di tempo, sembra che ci sia tanto da vedere e da fare.
Oggi abbiamo visitato un quartiere, in una collina sopra una delle piazze piu' importanti della citta', e' zeppo di negozi e botteghe di ogni tipo.. interessante!! quasi tutte botteghe artigianali, la maggior parte Aymara, vendono abbigliamento (maglioni, borse, pantaloni etc..), strumenti musicali, cibo e succhi di frutta di ogni tipo. Le strade qui puzzano e profumano allo stesso tempo, "una vasta gamma di odori e sensazioni" dall'estasi... ai conati di vomito eheh perche' quando vedi il vecchietto con la friggitrice piazzata in mezzo al marciapiede carica di pezzi di maiale delle dimensioni della tua testa, e' un bello spettacolo, carrattesristico, pero' meglio tapparsi il naso, soprattutto se l'olio sembra vernice...nera..
Le botteghe piu' belle, almeno per me, son quelle di strumenti musicali. Son tutti fatti a mano, chitarre, charangos e flauti di ogni tipo e dimensione, a dei prezzi assolutamente irrisori, l'idea che ho e' di rimanere qua una quindicina di giorni per prendere un po' di classi di charango (la chitarredda andina, per dirla in maniera semplice), poi girare un po' per il paese, anzi girarlo tutto e magari tornare a La Paz prima di andare in Peru' e prendere qualche altra lezione, almeno per imparare le basi dello strumento... solo a scriverlo me la rido da solo.. vediamo come andra', se mi rendo conto di non essere proprio una schiappa mi compro un bel charangheddo!!

L'addio al Cile e' stato rapido ed inaspettato. Eravamo a Putre, un paesino altiplanico a 3600m, stavamo boccheggiando.. ogni dieci passi bisognava fermarsi a tirare il fiato, solo il fiato eh.. non fatevi idee strane.. c'erano rimasti pochi soldi in tasca e non era possibile ritirare, allora ci siamo fatti portare dal paesino alla strada principale (5 km circa) e da li' abbiamo preso il pullman che andava dritto a La Paz. Saremmo rimasti in Cile quattro giorni in piu' per vedere il Parco Lauca, il lago Chungara', il paesino di Parinacota e vari vulcani, tutte cose che poi abbiamo visto dal pullman che passava proprio di la'!! gran culo...
Il Cile mi ha lasciato dei bellissimi ricordi, soprattutto nelle settimane di viaggio verso il nord.
I giorni trascorsi nel volontariato mi hanno fatto conoscere una delle tante realta' di questo enorme paese. Ho avuto la possibilita' di condividere giornate intere con una famiglia cilena, ho imparato piu' in quelle giornate che in tre mesi di viaggio.
Viaggiando senza avere un appoggio e spostandosi ogni 3 o 4 giorni da una citta' all'altra, lo scambio culturale mi e' senz'altro mancato, i cileni sono cortesi e sempre disposti a dare informazioni e risposte, pero' stabilire rapporti e' ovviamente impossibile, per il semplice fatto che il giorno dopo devi partire o hai altri programmi. inoltre il Cile e' risultato abbastanza caro, quindi c'era un po' di fretta di arrivare in Bolivia.
E' senz'altro un paese bellissimo, un anno di viaggio non basterebbe a conoscere tutte le sue bellezze, e probabilmente non basterebbe neache a conoscere a fondo le sue problematiche.
In tre mesi di viaggio comunque uno un po' di idee se le fa, ed allora come sta il Cile?? a me sembra che stia un po' maluccio.. si trova nel bel mezzo di una forte crescita economica, che ha tutti gli aspetti delle crescite economiche di stampo occidentale, molte piu' persone riescono ad accedere a beni di consumo (futili...) che prima erano probabilmente inimmaginabili, la televisione propone modelli di comportamento standardizzati, che in europa conosciamo bene (grandi flagelli, operazioni trionfo, saranno famosi etc..), molti giovani per strada, per fortuna non tutti, sembra che abbiano imparato bene la lezioncina, tanti piccoli taricone, costantino o come cazzo si chiamano quei deficienti che occupano la triste quotidianita' dell'italiano medio.. sia ben chiaro che la miseria esiste ancora, pero' il paese inizia assumere un aspetto che in qualche modo mi ha ricordato l'europa e il modello occidentale.
L 'economia cilena si basa fondalmente su tre cardini, l'agricoltura, la pastorizia e l'estrazione di minerali: rame, argento, oro e tant'altro. Lo stipendio minimo in Cile e' di 144000 pesos, che corrispondono a 200 euro, vi posso assicurare che una famiglia con un solo stipendio vive col cappio al collo..
La mina la fa assolutamente da padrona, in Cile lavorano compagnie multinazionali Australiane, Statunitensi e Canadesi, a queste compagnie si affianca la Codelco, impresa pubblica che si occupa dell'estrazione del rame.
Non staro' li a spiegarvi le politiche delle multinazionali straniere che sono ovviamente senza scrupoli, una mail famosa gira da un po' e riguarda la Barrick Gold e i ghiacciai perenni che vuole distruggere, e' interessante pero' la posizione degli stessi cileni davanti a questo sfruttamento dissennato delle risorse minerarie. La mina paga bene, moooolto bene.. ehee mica son scemi gli sfruttatori, un posto in miniera puo' corrispondere ad uno stipendio di 400/500mila pesos, si parla di posizioni basse, un capo miniera puo' arrivare ad uno stipendio pari a 12000 euro che qua e' una fortuna.. in sostanza i minatori son disposti a far distruggere le proprie terre, montagne, ghiacciai etc. perche' in cambio possono garantire alle proprie famiglie una vita dignitosa.
Io non mi sento di biasimarli, la colpa e' di nuovo e sempre delle imprese senza scrupoli che creano ad arte questo tipo di situazioni per avere il muto consenso dei lavoratori che in fondo non hanno molta scelta.
A parte i lati negativi c'e' ancora tanto di bello nella gente cilena, la musica e' conservata come un patrimonio nazionale, i giovani suonano!! se ne vedono tanti che vanno "de mochileo" (in viaggio) per tutto il Cile con chitarre, charangos e flauti andini tirando su i soldi per pagare gli spostamenti e c'e' una volonta' di conservare le proprie radici, soprattutto da parte del popolo Mapuche, in continua lotta per affermare i suoi sacrosanti diritti.
un po' lungo?? buff son crepato carissimi pero' era doveroso un riassuntino.. avrei tanto da dire sui posti che ho visto pero' per quello lasciamo parlare le foto!!!

Un abbraccio a tutti in particolare alla famiglia Mura, riunita per una delle nostre tipiche abbuffate... eheh tantu non bos connosco!!!

Alla prossima cia'

jueves, 18 de octubre de 2007

Rebeca en San Pedro de Atacama


Bottega Artigianale, S.Pedro de Atacama


Dune, Punta Choros


Casa nel camping, Punta Choros


Isla Damas



Pellicano


Delfini Punta Choros

FINALLY........




Ed eccoci qua.. innanzitutto grazie a tutti per gli auguri di compleanno e per i commenti sul blog che mi hanno fatto sentire piu' vicino a casa!!


il viaggio procede e procede alla grande, siamo partiti da Illapel soltanto 10 giorni fa e sembra siano passati mesi... siamo stati a La Serena, una cittadina tranquilla dove c'ha ospitato un'amica che abbiamo conosciuto a Illapel. Ancora una volta i cileni ci hanno fatto sentire a casa... questa gente e' veramente ospitale, tanto da farti quasi sentire in imbarazzo, per sdebitarci abbiamo organizzato una pasta al ragu' con altri sei amici della coppia che ci ospitava.


A La Serena non si e' visto molto, piu' che altro ci siamo organizzati per andare a visitare la Reserva del Pinguino di Humboldt, 130 km piu' a nord.


Questa riserva e' composta da tre isole (Isla Choros, Isla Damas e Isla Chañaral) e per raggiungerle si parte da Punta Choros, un paesino a 40km di strada sterrata dalla Panamericana, arrivarci non e' facile perche' non ci sono trasporti pubblici, abbiamo dovuto chiamare un furgoncino privato che va li' tre volte la settimana e che oltre ai passeggeri porta la posta ai pochi abitanti..


A Punta Choros tutto e' andato alla grande, il camping costava 2000 pesos a testa per notte (2.80 euro...), avevamo gia' la tenda montata, ma Titin (il padrone) doveva andare a La Serena per un paio di giorni e siccome saremmo stati completamente soli nel camping ci ha lasciato le chiavi di una casetta giusto affianco alla sua... bette culu!!! casa di fronte al mare, con doccia..fredda.. e... ragni a grappoli, ma per questi prezzi posso vincere l'aracnofobia...


La gita alle isole uno spettacolo!! delfini, pinguini, lupi di mare, nutrie, centinaia di uccelli marini e un paio di spiaggie bianche stile Sardegna!! Le isole sono ovviamente disabitate per proteggere gli animali ed il loro habitat ed e' abbastanza normale sentirsi come degli intrusi in mezzo a tanta natura selvaggia.


In alta stagione questa riserva e' visitata da tantissimi turisti, cosi' c'ha detto il pescatore che c'ha portato alle isole, ma in questo periodo non ci va quasi nessuno percio' l'escursione era di sette persone in tutto, il nostro camping vuoto e nel paesino alle otto di sera non c'era anima viva.. proprio perfetto!!


Adesso siamo gia' a San Pedro de Atacama, un'oasi nel deserto piu' arido del mondo!! In alcune zone di questa regione non si sono mai registrate precipitazioni, il paesaggio e' lunare e lo spettacolo naturale ancora una volta incredibilmente possente.


affainco a noi l'onnipresente Cordigliera delle Ande, col vulcano Licancabur di 5800 metri circa, per fortuna inattivo e il vulcano Lascar, sempre 5800m, Attivissimo!! (praticamente erutta ogni anno, l'eruzione piu' forte nel '93 ha portato le ceneri fino al Brasile e all'oceano Atlantico..).


Abbiamo visitato "el Valle de la Luna", "el Valle de la Muerte", "el Salar de Atacama" (il piu' grande del Chile) e un paio di lagune altiplaniche a 4200m, le lagune Miscanti e Miñiques.


Il paesino e' molto turistico, pure troppo... e' difficile trovare un angolo realmente autentico dove ci sia solo gente del luogo, siamo in bassa stagione, ma non sembra affatto.. se non fosse per il clima desertico si potrebbe tranquillamente pensare di essere a Dublino o a Barcellona o in una qualunque delle capitali mondiali.. europei, americani e giapponesi popolano le poche stradine di questo paesino che in passato era una via di passaggio per le Ande, verso il Bolivia o l'Argentina.


Ristoranti, ostelli, hotel, bar e botteghe artigianali sono presenti dappertutto, ancora non ho visto una casa privata abitata da una famiglia... indaghero'...


Prossime tappe Iquique ed Arica le citta' piu' importanti del nord del Cile. Appena posso vi scrivo di nuovo, nel mentre le foto....



Alla prossima ciaaaaaaaaa'

sábado, 6 de octubre de 2007

per la stessa ragione del viaggio ... Viaggiare!!

I veri viaggiatori partono per partire ;
cuori leggeri simili agli aerostati,
mai cercano di sfuggire al loro destino,
e, senza sapere perché, dicono sempre : Andiamo !
Sognando... voluttà vaste, multiformi, sconosciute, ...
Oh stupefacenti viaggiatori !... Mostrateci... le vostre visioni...
E’ una sapienza amara quella che si ricava dal viaggio !...
Se puoi restare, resta ; parti, se necessario....
e inebriarti della dolcezza strana di questo pomeriggio che non avrà mai fine !...
E’ ora !..Salpiamo... Per trovare il nuovo nel grembo dell’Ignoto !
Charles Baudelaire
Carissimi!!! E' con immenso orgoglio che vi invito a visitare il mio ecceziunale Blog. L'ho chiamato un viaje a Sudamerica e ancora non so come lo usero' e cosa scrivero'.. qualche racconto sul viaggio?? sicuro!! intanto meglio averlo, anche perche' ci pensavo da un po' e molta gente me l'ha consigliato; come sempre fra il dire e il fare e' passato un po' di tempo... ma voi che mi conoscete, conoscete anche la mia innata pigrizia.. in fin dei conti c'e' voluto ben poco a buttarlo giu' percio' adesso invece delle mail con 60 contatti.. scrivero' qua!! e spero bene di trovare qualche commento cosi' almeno sapro' che il mio immenso sforzo tecnulogico non e' stato inutile!!
Domani si va via da Illapel, il volontariato e' durato in tutto un mese e mezzo ed e' andato tutto veramente per il meglio, abbiamo piantato piu' o meno 500 piante cercando di ricostruire l'habitat naturale delle chinchillas, i risultati ovviamente non saremo in grado di vederli direttamente, trattandosi di piante e di un clima semi desertico ci vorranno anni prima di sapere com'e' andata, il lavoro comunque continuera' senza di noi, Amy (la capoprogetto) ha appena vinto un concorso e di conseguenza dei fondi e sta apettando un'altra volontaria dall'Inghilterra.
Per chi volesse sapere un po' di piu' su questa ONG ecco il link
http://wildchinchillas.org/ , hanno bisogno di volontari come il pane.. percio' se vi capitera' di viaggiare in Cile, puo' essere una buona maniera per farlo. L'alloggio e' gratuito, la casa l'avete vista nelle foto, e' un po' "Primitive" cioe' non c'e un cazzo, la cucina pero' e' proprio bella....
Prossima tappa La Serena, una citta' sul pacifico, la tenda da campeggio e' gia' pronta.. i camping son spesso piu' baratti degli ostelli e tocca tirare la cinghia per far durare il viaggio..
L'itinerario delle prossime 3 settimane prevede La Serena, La Reserva Nacional del Penguino de Humboldt, Antofagasta, San Pedro de Atacama, Desierto de Atacama, Iquique, Arica, Parque Nacional Lauca, Putre (codillera de los Andes) e da li' direttamente a La Paz, Bolivia.
Non vedo l'ora di partire, del Cile abbiamo visitato ben poco e il Nord sembra interessantissimo.
Mettero' le foto sul blog!!!
ultima news.. ieri partita a calcetto scapoli, ammogliati, hombres mujeres, tutti mischiati, Mura si faceva notare!! numeri d'alta classe e vecchia scuola nuorese tipo alle Grazie da bambini!! vabbo' a parte le cazzate e' stato bello e divertente!!
alla prossima cia'